Matteo Caratto

MATTEO CARATTO

 

Matteo Caratto era nato il 18 maggio 1903 da Antonio e da Caterina Nota, a Sommariva Perno (Cn). Era il sesto di otto tra fratelli e sorelle di una famiglia di contadini che faceva molta fatica a sbarcare il lunario. Rimasti orfani dei genitori abbastanza presto, i cinque fratelli maschi si trasferiscono a Moncalieri, a metà degli anni venti, attratti dalle maggiori possibilità di lavoro. In effetti, alcuni di loro trovano lavoro alla Fiat. Matteo viene assunto dapprima nello stabilimento del Lingotto nel 1926 , successivamente in quello di Mirafiori appena costruito. Non si era mai iscritto al partito al sindacato fascista  perchè non ne condivideva i principi e i metodi. Non era iscritto a nessun partito di opposizione(clandestini) ma era un antifascista dichiarato. In due occasioni i fascisti di Moncalieri, per le sue idee di libertà, lo puniscono costringendolo a bere l'olio di ricino. Dopo aver subito questi atti di violenza, presta più attenzione ma non pensa di essere in pericolo di vita, continua a professare la sua opposizione al regima fascista, ma senza atti concreti." 

da  Matteo Caratto, matricola n°25955, santenese, morto nel campo di concentramento di Mauthausen  in " Rosso Santena" 20 febbraio 2015, dove è riportata la lascheda  su di lui  preparata dall'Associazione" Le radici, la memoria".

 

Inizia il secondo conflitto mondiale, un periodo di sofferenze per tutti, civili e militari. Per la gente comune i disagi causati dai bombardanti sono accentuati dal peggioramento costante della situazione economica. Tra gli operai torinesi il malcontento si fa diffuso. Già dalla seconda metà del 1942 si verificano a Torino le prime agitazioni  operaie. Ci si riappropria  dello strumento dello "sciopero", nonostante i divieti. L'agitazione contro  la fame, la  guerra e il regime che l'ha voluta, culmina nei grandi scioperi del marzo 1943. Il 5 marzo la Fiat Mirafiori ,dove lavora Matteo Caratto, entra in sciopero. Nel giro di poco tempo decine e decine di fabbriche ne seguono l'esempio.

Anche dopo la caduta del fascismo,il 25 luglio 1943,   durante l'occupazione  tedesca  e l'instaurarasi della repubblica sociale di Salò, nei mesi  più tragici della guerra , le lotte operaie continuano, con gli scioperi dell'autunno 1943 e del marzo 1944.

Il 1° marzo 1944 circa 60.000 lavoratori torinesi si astengono dal lavoro.

" La sera stessa , il capo della Provincia ordina la ripresa dell'attività, minacciando ritorsioni, quali la chiusura degli impianti, massicci licenziamenti,  perdita degli esoneri dal servizio militare, arresti e deportazioni. Parole che cadono nel vuoto: il 2 marzo, scioperano circa 70.000 lavoratori, con il sostegno dei commercianti e di unità partigiane. Il 3 marzo , la Fiat decreta la serrata degli stabilimenti. La protesta si protrae fino all'8 marzo, quando il comitato d'agitazione decide la ripresa del lavoro. Al termine degli scioperi  si stringono le maglie della repressione nazifascista: le autorità effettuano arresti ritirano esoneri militari e infliggono deportazioni nei capi di concentramento tedeschi. Circa 400 operai - 178 alla sola FIAT- sono prelevati in fabbrica e portati alla stazione di Porta Nuova, con destinazione Mauthausen. Purtroppo, ben pochi di loro faranno ritorno." 

da E. MILETTO, D.SASSO, Torino '900. La città delle fabbriche, Edizioni del Capricorno, Torino 2015, p.105

 

Matteo Caratto  è tra gli arrestati. Viene catturato mentre si trova nella cantina della sua abitazione di strada Genova 275: sta travasando il vino.

" Sua moglie Ermelinda non era in casa, era al lavoro. Sua nipote Caterina, figlia del fratello più vecchio che abitava nei pressi di casa sua,lo vide portar via da due Repubblichini di Moncalieri, incatenato e con il mitra puntato alla schiena come il peggiore dei delinquenti, ma non potè parlargli. Tutti gli arrestati furono portati nelle " Carceri Nuove" di Torino, in Corso Vittorio Emanuele II, come delinquenti, e rinchiusi nei reparti speciali per detenuti politici e oppositori al fascismo. (.....)..nei giorni successivi  furono riempiti dei convogli ferroviari e mandati nei campi di concentramento tedeschi (...)

Il treno in cui fu caricato Matteo, con altri 32 operai Fiat e altri detenuti, partì dal famigerato "Binario 17"di Porta Nuova per destinazione ignota ai prigionieri. Dopo una notte di viaggio il treno si fermò a Bergamo, era il 17 marzo 1944. Non sappiamo come, ma  Matteo riesce a consegnare due pagine di quaderno scritte col lapis a un/a signore/ a che li fa recapitare alla moglie a casa sua , a Moncalieri.(...)

La lettera si è  salvata e Bruno ( il figlio) la conserva gelosamente come una reliquia(...)"

da Matteo  Caratto, matricola n°...,cit.

Il treno arriva a Mauthausen il 20 marzo 1944, Matteo Caratto muore nel campo di concentramento il 12 maggio 1944. 

Testo dell'ultima lettera

Cara Ermelinda.

 

Mi è rincresciuto tanto che non ti ho più potuto vedere come mi aveva detto quel capo guardia che tu dovevi andare a casa sua. Lui mi aveva messo in un posto che stavo bene, pulito e mi trattava bene, mi aveva fatto molto coraggio che uscivo presto e invece vedi il destino cha ha fatto di me. Stai tranquilla non pensare a me che io sto bene, ora mi trovo qui e siamo in partenza, non so dove, però dobbiamo passare una visita e spero sarò riformato, così tornerò presto con te.

 

Stai allegra mangia e bevi e non pensare a me, pensa piuttosto a tenerti da conto, tanto più per il nostro bimbo che deve nascere. Spero che prima che nascerà io sarò con te, stai tranquilla. Ti ho mandato a casa la tessera e i tagliandi dal capo guardia fatti prendere i soldi del cottimo da Cavaglia (?) Andrea cosi potrai tirare avanti. Per l’orto fattelo seminare da tuo padre.

 

Metti quello che vuoi. Per la roba che abbiamo a Ceresole guarda di fartela portare giù. Insomma fa del meglio che puoi. Io di salute sto bene mi faccio tanta forza. Sono con degli amici che andiamo tanto d’accordo. Quando torneremo te li farò conoscere. Fatti coraggio e non pensare a me che io sto bene. Salutami tutti i parenti e amici. Baci ai nipotini e Maresina. Bacioni cari a te e tutti. Oggi si parte per ignota destinazione. Ciao, sta allegra, forse un signore verrà a trovarti e ti darà dei soldi per un suo voto, l’ho trovato a Torino e si è preso compassione di noi, invece di darli alla Chiesa te li regala a te ciau.

 

Caratto Matteo

 

Martedì 23 aprile 2024 

Cerimonia della Memoria a cura dei ragazzi delle ragazze delle classi 3°F e 5°G dell'IIS Majorana:

 

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